giovedì 29 luglio 2010

Giovedì, 29 Luglio 2010

Ci siamo quasi, la nostra avventura sta per volgere al termine.
Al mattino, appena apriamo gli occhi, il primo pensiero è il conto alla rovescia. Quanti giorni mancano ad un buon piatto di pasta ma, anche quanti giorni mancano a lasciare questi posti affascinanti e lontani dalla nostra solita realtà.
Il cielo alle 7 del mattino qui a ChongQing è sempre grigio ma la giornata sembra promettere un bel sole ed un bel caldo e la bella umidità che si attacca addosso!!!!!!!!!!!!!
Alle 8 siamo già sul pullman osservando una città che sembra non sia mai andata a dormire e pronti per un tuffo nella storia cinese: il distretto di DaXu.
DaXu dista circa 160 km da Chongqing, il viaggio è stato confortevole e abbastanza lungo per dormire e recuperare le forze. Inoltrandoci per strade di campagna, dove a causa della famosa guida sicura degli autisti di ChongQing, abbiamo rischiato un paio di frontali, siamo giunti in questo paesino con poche case, negozietti tipici e ristoranti.
Entrati nella Collina della Cina Preziosa, invece che trovare il silenzio tipico di un luogo di culto, siamo stati assediati da gruppi di turisti locali, preceduti da chiassosissime guide armate di microfono, capaci di mettersi una a fianco all’altra con i rispettivi gruppi al seguito, sovrapponendo quasi in una gara le proprie voci alle altre.

Lì abbiamo potuto ammirare statue, sculture rupestri e incisioni nella roccia risalenti all’epoca della dinastia Tang (IX sec.) e Song (XIII) con influenze buddiste, taoiste e confuciane. La maggior parte sono opere scolpite in rilievo alte fino a circa 5 metri, dettagliate e lavorate nei minimi particolari; alcune di queste hanno mantenuto i colori intensi originari. Di fronte a queste meraviglie siamo rimasti tutti senza parole per la grandezza, sontuosità e ricercatezza dei particolari di queste imponenti opere.


Ci è tornata alla mente subito la dedizione verso Buddha osservata nel monastero di ChengDu, dove abbiamo da subito avvertito un senso di ieraticità e rispetto che ci aveva molto colpito, tanto che anche noi ci eravamo messi ad offrire l’incenso con la giusta concentrazione e serietà.


Abbiamo anche potuto ammirare la scultura di un Buddha sdraiato, lungo 35 metri e alto 5: assolutamente incantevole e imponente.


Dopo aver concluso il giro, sfiniti dai 46° percepiti, siamo andati al ristorante: la gabbia che conteneva le galline ci ha fatto capire subito cosa o meglio chi avremmo mangiato.


Queste sono le immagini che più ci sono rimaste impresse, che più rappresentano le diversità, la lontananza fra le nostre due culture ed il contrasto fra le zone rurali e la città; ma sono le stesse emozioni che nel momento in cui le vivi ti esaltano e ti rendono contento dell’essere “qui ed ora”. Successivamente, con l’aiuto delle nostre fidate tutor cinesi, ci siamo dedicati all’acquisto di souvenir contrattando il prezzo come mai nessuno prima della Cina ci aveva insegnato!
Dopo il viaggio di ritorno, ci siamo ritrovati tutti per preparare le presentazioni sulle nostre impressioni ed esperienze vissute qui a ChongQing come ringraziamento ai nostri tutor e agli insegnanti per l’ospitalità e la calorosa accoglienza.
Dopo il “free time” e la preparazione delle relazioni per la cerimonia conclusiva di domani mattina, abbiamo preso da mangiare ad un “take-away”cinese. Il negozio non aveva nè lanterne suggestive nè statuette con gattini cinesi che muovono la zampa in su e in giù e le confezioni non erano proprio come quelle fantastiche scatolette che si vedono nei film americani. Anzi la signora, la cuoca, era quasi arrabbiata perché avevamo ordinato troppo e le stavamo terminando l’assortimento per i suoi fedeli clienti locali. Si, proprio così! La signora non aveva “scorte”: aveva pensato al fabbisogno della giornata, così capitando un imprevisto, anche se positivo, non sì è trovata pronta ad accoglierlo. Sarà una caratteristica tipica di questi negozietti abituati ad un ristretto giro di vendite? Comunque, in poco tempo avevamo tutto perfettamente impacchettato, caldo, buono, anche se un filo piccante!

Per festeggiare la “quasi” fine di questa summer school siamo usciti tutti insieme per un primo saluto tutti increduli e dispiaciuti che questa avventura sia agli sgoccioli!

A domani per i saluti, quelli veri. Che tristezza…

Chiara, Claudia, Lidia e Valentina

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